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Il brief per il voice-over

Immagine del redattore: Cristina AtzeniCristina Atzeni

Un buon speakeraggio non si limita solo a dare voce a un testo, ma a trasformare le parole scritte in un’esperienza che arrivi dritta all'ascoltatore. Per riuscire in questo intento, un brief dettagliato è, secondo me, fondamentale: è la bussola che guida lo speaker e permette di trovare subito lo stile e l'intenzione giusti, facendo risparmiare tempo ed energie a tutte le parti coinvolte. Ma che cos'è il brief? Il brief è il documento che fornisce tutte le informazioni necessarie per realizzare un progetto, dal risultato finale alle direzioni sull'interpretazione, dalla scadenza ai dettagli tecnici della registrazione e budget.

Nonostante questo documento sia importantissimo, capita spesso che i brief non siano completi o addirittura assenti. E quando mancano o non sono chiare delle informazioni, si corre il rischio di rallentare tutta la lavorazione con continue richieste di chiarimenti. Certo, l’esperienza di un professionista spesso aiuta quando non tutto è chiaro come dovrebbe, ma avere tutte le indicazioni fin dall'inizio garantisce un'enorme risparmio di tempo ed una collaborazione senza intoppi.


Nel mio lavoro, capita anche di ricevere delle richieste di demo con indicazioni che, purtroppo, cambiano in corso d'opera. Un esempio recente riguarda una collaborazione con un'agenzia che mi ha chiesto di registrare una demo per un video istituzionale. Il brief iniziale richiedeva una voce dinamica e fresca, che trasmettesse professionalità senza risultare monotona.

Dopo questa prima demo, l'agenzia mi ha chiesto una seconda registrazione (una nuova demo dello stesso script), questa volta con uno stile più "corporate", meno acceso e più emozionale, con allegati alcuni esempi. Ho adattato nuovamente la mia voce e lo stile a questa richiesta, ma in tutta sincerità, questo cambiamento così repentino e diverso dalle precedenti indicazioni ha creato in me un po' di confusione e mi ha dato l'impressione che non avessero ben chiaro quello che il cliente stava cercando. Quando questo accade rifletto allora su quanto sia importante redigere un brief chiaro fin dall'inizio. Ecco gli elementi che, per esperienza, ritengo fondamentali:


  1. Tipo di progetto: È fondamentale specificare di che tipo di progetto si tratta. Un video aziendale, un corso e-learning o uno spot pubblicitario hanno esigenze diverse in termini di stile, ritmo, intonazioni. Una descrizione accurata del progetto facilita lo speaker nell'adattare la propria interpretazione.

  2. Direzioni artistiche sull'interpretazione: La voce deve trasmettere un'emozione specifica. È importante che il brief fornisca indicazioni chiare su quale stile adottare: rassicurante, riflessivo, istituzionale e autorevole o magari dinamico e coinvolgente? Per esperienza, ho capito che non basta indicare "naturale" o "come se stessi parlando ad un amico". Se queste sono le indicazioni del cliente, meglio chiedere un'indicazione più specifica: ognuno ha un modo unico di comunicare e quello che è naturale o spontaneo per me non lo è per gli altri e viceversa.

  3. Risultato finale: ossia che cosa il cliente o l'agenzia si aspetta di ricevere. Uno o più file wav o mp3? un audio non trattato (raw) oppure editato e pronto per l'utilizzo? Anche questo è bene evidenziarlo all'affidamento dell'incarico.

  4. Pronunce e termini tecnici: Nomi propri, sigle o termini specifici richiedono particolare attenzione. Un errore nella pronuncia può far perdere tempo prezioso in fase di revisione. Una volta mi è capitato di avere dei dubbi su una sigla: invece di chiedere, ho deciso di proseguire per intuizione, scoprendo solo in fase di revisione che purtroppo avevo sbagliato. Bastava una semplice domanda per evitare l’errore e risparmiare tempo.

  5. Tempi di consegna: Stabilire fin da subito la data della consegna consente di organizzare il lavoro senza stress e con un adeguato margine di tempo per eventuali richieste di revisione.

  6. Tariffa proposta o budget: aiuta a valutare se il progetto è in linea con le proprie aspettative e il tempo richiesto. Conoscere il compenso fin dall'inizio evita malintesi e la collaborazione può proseguire in modo più fluido e trasparente per entrambe le parti.

    Notebook con email cartacea, penna e microfono

Quando un brief manca di dettagli, il rischio è quello di dover intervenire più volte, non solo aumentando i tempi, ma anche i costi. Di recente, mi è stata richiesta una demo in spagnolo con accento italiano per un progetto destinato al mercato latinoamericano. Purtroppo, la versione precedente dello speakeraggio, registrato da una collega, era stata rifiutata perché la pronuncia risultava troppo legata alla Spagna, nonostante l'interpretazione fosse quella ricercata. Se il cliente e l'agenzia avessero chiarito quest'aspetto sin da subito, non avrebbero dovuto pagare due volte per lo stesso servizio, risparmiando, inoltre, un sacco di tempo.


Il brief per lo speaker, comunque, non è un elemento a sé stante, ma è strettamente legato al brief generale dell'intero progetto. Ogni figura professionale coinvolta deve, quindi, ricevere delle indicazioni che non solo guidano il proprio lavoro, ma anche quello dell'intero team.


A presto!





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